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La Basilica di Aquileia per tutti, anche per i non vedenti e non udenti

Grazie al pannello innovativo "Nodo di Salomone"

La Basilica di Aquileia per tutti, anche per i non vedenti e non udenti
11 luglio 2023 | 13.30
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L'arte accessibile a tutti, anche a chi finora non ha potuto vederla: questo il presupposto del progetto di inclusività culturale "Basilica per tuti" presentato oggi nella storica Basilica Patriarcale di Aquileia (Udine), sotto tutela dell'Unesco dal 1998 insieme alla contigua area archeologica,

Da oggi la Basilica e i suoi mosaici paleocristiani – la pavimentazione musiva arcaica più vasta d'Europa, estesa 760 mq – sono accessibile e pienamente fruibile non solo dalle persone con diverse disabilità, ma anche per i non vedenti/ipovedenti, grazie all'innovativo pannello tiflologico "Nodo di Salomone" posizionato all'interno. E la storia di questi luoghi può essere ascoltata anche da non udenti /ipoudenti grazie a guide specializzate che conoscono il Lis, Linguaggio dei Segni, o il sistema labiale oralista.

In aggiunta, attraverso speciali progetti sono state rimosse le barriere architettoniche di ostacolo alle persone con disabilità motoria, per favorire l’accesso alla Basilica nelle sue diverse aree, collegate attraverso corridoi pavimentati con passerelle trasparenti.

"Basilica per tutti, perché chiunque voglia gustare tanta bellezza deve avere l’opportunità di farlo, immergendosi nelle radici spirituali di una città millenaria e in un patrimonio di storia e arte, ma anche di accoglienza e inclusione", spiega Andrea Bellavite, direttore della Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia (So.Co.Ba) che è tenacemente impegnata nei progetti di accessibilità totale alla Basilica portati avanti in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.

L'arcivescovo metropolita di Gorizia, monsignore Carlo Roberto Maria Redaelli, sottolinea "il ruolo che ebbe Aquileia non solo nella diffusione del Cristianesimo in questa parte del Continente ma anche come luogo di incontro fra culture e religioni diverse. Il progetto che viene presentato permetterà ad un numero sempre maggiore di turisti e pellegrini di prendere coscienza dell’attualità di una storia e del messaggio di pace, di inclusione e collaborazione fra popoli che ancora oggi propone la città romana. Anche nella prospettiva di GO2025!, quando Gorizia accompagnerà Nova Gorica quale Capitale europea della cultura".

Il pannello musivo "Nodo di Salomone" da oggi installato nella Basilica, raffigura uno dei simboli spirituali più noti e trasversali, icona della congiunzione fra l’umano e il divino ed elemento emblematico nel pavimento musivo di Aquileia: permette anche a chi non vede di generare la rappresentazione tridimensionale del mosaico attraverso il riconoscimento tattile dei diversi livelli di stratificazione. Realizzato dal Gruppo mosaicisti di Ravenna, diventa valore aggiunto di accoglienza e sostenibilità umana e civile e permette di cogliere non solo le forme ma anche il policromatismo delle tessere del mosaico grazie alle linee interstiziali di diverso spessore che separano le tessere di diverso colore, valorizzando così i sensi residui di chi non vede.

Il "Nodo di Salomone", che utilizza le più evolute tecnologie, è un prototipo uno a livello europeo e potrà essere declinato nelle altre sedi artistiche e culturali interessate ad aprirsi anche alla disabilità visiva. Il progetto è coordinato per la Fondazione SO.CO.B.A. da Anna Maria Viganò, ha collaborato un team composto da esperti dell’accesso all’arte per persone con disabilità, come suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale Cei per la Pastorale delle persone con disabilità e Consultore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, la tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi e Mara Trusso, operatrice didattica per persone sorde presso i Musei Vaticani.

Particolarmente importante la sinergia con le associazioni di non vedenti e ipovedenti di Nova Gorica, nel segno di un reciproco impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale sul confine italo-sloveno, grazie anche alla collaborazione avviata fra il Goriški Muzej di Nova Gorica e il Santuario di Sveta Gora (Monte Santo). Una prefigurazione dei progetti accomunanti di GO2025!, Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura.

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