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Zuncheddu torna libero dopo 32 anni di carcere: "Sono davvero molto contento"

Condannato all'ergastolo per la strage di Sinnai, l'ex allevatore di Burcei si è sempre proclamato innocente

Beniamino Zuncheddu (Fotogramma)
Beniamino Zuncheddu (Fotogramma)
25 novembre 2023 | 17.18
LETTURA: 3 minuti

Beniamino Zuncheddu torna libero dopo 32 anni di carcere per un triplice omicidio che si consumato nel 1991 nelle campagne di Sinnai, nella Città metropolitana di Cagliari. Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Roma che ha accolto la richiesta del suo avvocato. L'ex allevatore di Burcei si è sempre proclamato innocente ed era stato arrestato perché riconosciuto da Luigi Pinna, l'unico superstite della strage di Sinnai.

Nell'ultima udienza, però, l'uomo ha rivelato di aver riconosciuto Zuncheddu solo da una foto segnaletica che gli era stata mostrata un poliziotto. Questo riconoscimento non sarebbe stato fatto a norma e Pinna ha anche ammesso di non aver realmente visto in faccia Zuncheddu perché l'assassino l'8 gennaio del 1991 aveva il volto nascosto da una calza. L'avvocato Mauro Trogu aveva quindi chiesto la libertà condizionale per l'ergastolano perché dopo le dichiarazioni del superstite si è aperta una nuova pista e oggi Beniamino Zuncheddu è tornato in libertà.

L'uomo finora era in regime di semilibertà: poteva lavorare ma doveva tornare a dormire nella sua cella del carcere cagliaritano di Uta. Ora per lui resta solo l'obbligo di dimora, in attesa della sentenza prevista per metà dicembre.

Le prime parole di Zuncheddu

"Oggi sono davvero molto contento" ha detto al suo difensore, l'avvocato Mauro Trogu, appena uscito dal carcere di Cagliari. "Zuncheddu ha appreso della decisione mentre stava pranzando quando un agente della penitenziaria gli ha comunicato di prepararsi perché sarebbe uscito e intorno alle 15 di oggi pomeriggio - racconta all'Adnkronos il suo difensore che aveva presentato la richiesta di sospensione al'ultima udienza - ha lasciato il carcere. Una volta fuori dal penitenziario ha potuto avvertire i suoi familiari che sono accorsi per riabbracciarlo. E' la notizia che attendevamo. Anche il procuratore generale aveva dato parere positivo, sicuramente quello che è emerso in aula in queste udienza è stato determinante. I due pilastri della sentenza di condanna non sono più così solidi: il processo di revisione non è finito e bisogna portarlo a compimento ma quello di oggi è sicuramente un passo in avanti verso il riconoscimento della sua innocenza".

Il Garante dei detenuti

“È felicissimo per la libertà, non vedeva l'ora. La gioia era tale che non ha aspettato nessuno: da Uta stava tornando a piedi nella sua casa di Burcei", dice all'Adnkronos Irene Testa, Garante dei detenuti in Sardegna. "È stata una sorpresa per tutti perché oggi e sabato ed eravamo rassegnati ad avere novità lunedì”. “Dalla Corte d'Appello ci avevano detto che avremmo avuto notizie in due o tre giorni, quindi contavamo su ieri. Non solo noi, ma tutti noi abbiamo aspettato invano – continua Irene Testa -. Lui ha aspettato più di trent'anni e anche un fine settimana in più ormai era troppo, ma eravamo rassegnati a dover aspettare lunedì. Oggi, quindi, la sorpresa è stata ancora più inattesa e per questo stava lasciando il carcere a piedi”. “È un primo segnale importante, dopo tutti questi anni è la prima volta che viene concessa una misura a favore di Beniamino - spiega Irene Testa - ma ci aspettiamo che il 19 dicembre ci sia un'assoluzione piena e che possa compiersi completamente quello che lui auspica da 32 anni: che la verità sulla sua innocenza venga dichiarata anche delle Corti e dai Tribunali. In ritardo, ma ci dimostra che in Italia c'è una giustizia sana su cui i cittadini possono contare”.

Il parroco di Burcei

In serata Beniamino Zuncheddu è arrivato a Burcei, paese arroccato sui monti sopra Cagliari. Ad accoglierlo la comunità in festa, capeggiata dal sindaco. La celebrazione per questa prima notte di libertà dopo 32 anni si terrà nella chiesa Nostra Signora di Monserrato. “È una grande gioia. Lo sto aspettando qui nel salone parrocchiale e arriverà accompagnato da tutta la popolazione - spiega all'Adnkronos il parroco, don Giuseppe Pisano -. Se aspettavo questo momento? Rispondo dicendo che credo in Dio”. Dopo la svolta nel processo era nell'aria che potesse arrivare una buona notizia. “Un po' tutti ce l'aspettavamo, ma nessuno pensava che la notizia arrivasse oggi di sabato. Pensavamo ormai a lunedì, ma per chi è stato recluso per 32 anni uno o due giorni in più sarebbero stati poca roba. Ma siamo tutti felici che già oggi torni a casa”.

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