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Omicidi Prati, al via processo per De Pau: difesa chiede perizia psichiatrica

Contestato il triplice omicidio aggravato da crudeltà, futili motivi e premeditazione, verrà acquisito verbale imputato dopo essersi accusato nel 2019 della morte di David Rossi

L'appartamento di via Riboty
L'appartamento di via Riboty
22 febbraio 2024 | 12.19
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Si è aperto questa mattina davanti alla Terza Corte di Assise il processo che vede imputato Giandavide De Pau, accusato dell’omicidio delle tre donne uccise il 17 novembre del 2022 nel quartiere Prati a Roma: due cittadine cinesi accoltellate a morte nell’appartamento al primo piano di via Riboty e la sessantacinquenne colombiana Marta Castano Torres, uccisa nel seminterrato di via Durazzo. La pm Antonella Pandolfi contesta a De Pau, difeso dagli avvocati Alessandro De Federicis e Barbara De Benedetti, il triplice omicidio aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi e dalla premeditazione. La difesa presentando la lista testi ha formalizzato la richiesta di una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e di volere di De Pau. La Corte in merito alla perizia si è riservata di decidere all’esito del dibattimento.

Tra i testimoni richiesti dai difensori c’erano anche i due ufficiali di polizia giudiziaria che ascoltarono De Pau dopo essersi autoaccusato nel 2019 della morte di David Rossi, il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi precipitato dalla finestra del suo ufficio a Siena il 6 marzo 2013. Sul punto, su cui non sono mai emersi elementi investigativi validi, i giudici hanno deciso di non ammettere i due testi ma hanno disposto di acquisire il verbale.

Nel procedimento per il triplice omicidio sono già costituiti parti civili i parenti delle vittime e oggi è stata ammessa anche l’associazione italiana vittime vulnerabili di reato. Il 53enne, con un passato da autista del boss Michele Senese e numerosi precedenti a suo carico, attualmente detenuto nel carcere di Rebibbia, non era presente nell’aula bunker per la prima udienza.

“Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nel medesimo contesto temporale, la mattina del 17 novembre 2022, sotto l'azione combinata di sostanze alcoliche, stupefacenti e farmacologiche, con premeditazione, per futili motivi e agendo con crudeltà”, secondo la ricostruzione degli inquirenti, “dopo essersi recato, prima, all'interno dell'appartamento al primo piano dello stabile sito in via Riboty n. 28”, dove le due donne cinesi si prostituivano, “e avere consumato con loro un rapporto sessuale, accanendosi in maniera brutale” le ha uccise colpendole “ripetutamente in numerose parti del corpo con un’arma da taglio”. Delitti che De Pau ha ripreso con il proprio cellulare. I due video, uno della durata di 14 minuti e l'altro di 42 minuti, “documentano - come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip della Capitale - in maniera incontrovertibile e raccapricciante l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau”.

Successivamente “dopo essersi allontanato a piedi e avere ripreso la propria auto, una Tojota IQ, parcheggiata nelle vicinanze” si è spostato “presso l'appartamento in via Durazzo n. 38, a circa 600 metri dal luogo dei primi due omicidi” dove si prostituiva la colombiana Marta Lucia Castano Torres e, secondo quanto riportato nel capo di imputazione, dopo “aver consumato anche con lei un rapporto sessuale, accanendosi pure su di lei in maniera brutale” l’ha uccisa colpendola “ripetutamente in numerose parti del corpo con un'arma da taglio”. La prossima udienza è stata fissata per il 25 marzo quando verranno sentiti in aula gli agenti che si sono occupati delle indagini.

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